La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27736 del 12 luglio 2012, ha attribuito alla Guardia di finanza più ampi poteri, consentendole di utilizzare, nell’ambito delle indagini per frode fiscale, gli atti e i documenti esteri senza che sia necessario il rispetto della procedura di rogatoria internazionale. La Suprema Corte ha, inoltre, confermato la legittimità del sequestro preventivo sui beni comunque riconducibili all’imprenditore. L’art. 1, comma 143, della Legge n. 244/2007 ha, infatti, esteso la confisca per equivalente, alla quale il sequestro è funzionale alle condotte successive, poiché l’omessa dichiarazione dei redditi deve considerarsi commessa in riferimento a scadenze comunque collocabili nell’anno successivo.
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Alla Gdf più ampi poteri nell’ambito delle indagini per frode fiscale
30 Luglio 2012 in Notizie FiscaliArgomenti correlati
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