Il libretto di famiglia è lo strumento individuato dal recente DL n. 50 2017 per retribuire le prestazioni di lavoro occasionali e saltuarie da parte di utilizzatori privati (in sostanza le persone fisiche, senza partita IVA ) per un massimo di 280 ore in un anno* con un compenso minimo prefissato di 10 euro lordi e obbligo di comunicazione all' INPS di tutte le prestazioni .
In estrema sintesi, si tratta di un "portafoglio" telematico che va aperto sulla piattaforma telematica dell'INPS (www.inps.it) in cui si versano all'Inps gli importi di denaro necessari per retribuire SOLO i piccoli lavori di queste tre tipologie:
- lavoro domestico, baby sitter, assistenza anziani
- lavori di manutenzione della casa o del giardino
- lezioni private e ripetizioni scolastiche
L'Inps provvede a riversare al prestatore quanto dovuto il mese successivo, sulla base delle comunicazioni ricevute.
Prima della prestazione di lavoro devono essere registrati sulla piattaforma INPS sia il datore di lavoro (utilizzatore) con i propri dati anagrafici che il lavoratore (prestatore di lavoro), il quale aggiungerà anche i dati bancari in modo da ricevere l'accredito del compenso dall'Inps.
Il compenso minimo per un ora di lavoro è fissato a 8 euro. Per il datore di lavoro diventano 10/h in quanto vanno conteggiati 1,65€ di contributi INPS, 0,25 per l'assicurazione infortuni e o,10 per le spese di gestione.
Gli importi vanno versati sul proprio libretto famiglia , sempre in multipli di 10€, prima delle prestazioni, utilizzando:
- il modello F24 Elide in Posta o in banca.
- il pagamento on line, con carta di credito o con bonifico online, sempre sulla piattaforma INPS, quindi direttamente da casa.
La norma prevede il limite economico massimo di 2500 euro per ogni datore di lavoro verso un solo lavoratore ;
Il limite totale, se si utilizzano piu lavoratori è di 5000 euro annui. Gli stessi limiti valgono per il prestatore di lavoro (puo guadagnare complessivamente 5000 euro lavorando per piu famiglie, ma al massimo 2500 con la stessa famiglia)
Il compenso di 10 euro è il minimo possibile, ma nulla vieta di concordare con il lavoratore un compenso maggiore . Ad esempio per un insegnante saranno necessari probabilmente almeno 20€ orari.
Per alcune categorie di lavoratori (pensionati, studenti sotto i 25 anni, disoccupati, percettori di sostegno al reddito) il compenso viene conteggiato solo al 75% per cui è possibile utilizzarli per un maggior numero di ore .
Dopo la prestazione ma entro il giorno 3 del mese successivo il datore di lavoro deve comunicare all'INPS l'elenco delle prestazioni di lavoro effettuate a suo nome e il prestatore di lavoro riceve automaticamente un SMS di conferma. Dal giorno 15 vengono accreditati i compensi ai lavoratori e i relativi contributi.
* ATTENZIONE – I due limiti di 280 ore e 5000 euro annui non corrispondono tra loro , in quanto calcolati con gli importi netti destinati alle imprese , ma la norma non è chiara e , in attesa di probabili chiarimenti dal Ministero, è piu prudente attenersi al limite piu basso, cioè quello di 280 ore annuali (140 con lo stesso datore di lavoro)