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Analizzare La Centrale Rischi Tra Esigenza Informativa E Opportunità

4 Marzo 2016 in PRIMO PIANO

La Centrale dei Rischi pubblica, gestita dalla Banca d’Italia, evidenzia i finanziamenti / le linee di credito, di importo superiore ai 30.000 euro, concesse dal Sistema Bancario alle Imprese ed i relativi cosiddetti “utilizzi” negli ultimi 36 mesi. Le Banche e soprattutto i modelli di rating/scoring, attribuiscono alle Imprese un punteggio che viene influenzato in maniera significativa dall’andamento delle segnalazioni della Centrale Rischi molto spesso peggiorandone la classe di appartenenza. Per le piccole e medie imprese (quelle che non hanno i bilanci certificati) il solo giudizio sull’andamentale desumibile dalla Centrale Rischi arriva a pesare fino ad oltre il 60% nella scelta di concessione di un finanziamento e/o di mantenimento delle attuali linee di credito. Analizzare in profondità ed in dettaglio la Centrale Rischi completa, con un orizzonte temporale sufficientemente ampio, consente di evidenziare le aree di crisi, quelle di miglioramento e di dare soprattutto una fotografia puntuale che rappresenta come l’impresa si presenta al ceto bancario e quindi che possibilità ha di essere considerata bancabile dal sistema creditizio. È una partita che i commercialisti che affiancano l’impresa nella gestione economica e finanziaria non possono permettersi di non giocare! Il commercialista è l’unico soggetto che possiede infatti già tutte le informazioni e la competenza necessarie per analizzare a fondo l’impresa e il contesto economico in cui è inserita; chi meglio di lui quindi può completare il quadro aggiungendo un tassello così importante come l’analisi andamentale di cui la centrale rischi è il documento cardine? L’opportunità di offrire un servizio consulenziale in grado di orientare l’Impresa nella propria gestione finanziaria aumenta inoltre l’area di influenza del professionista che può susseguentemente ampliare i servizi alla propria clientela con ulteriore valore aggiunto. Si potrebbe addirittura affermare che la lettura e la comprensione della centrale rischi conferisce all’azienda persino un vantaggio competitivo nei confronti della banca. Le informazioni che sono ricavabili dalla centrale rischi sono talmente preziose da essere riservate alla sola azienda e non essere accessibili alla stessa banca. La centrale rischi di Banca d’Italia restituisce infatti due tipi di informazioni: agli intermediari finanziari viene inviata la posizione totale sul sistema (la somma di tutti gli affidamenti concessi e relativi utilizzi senza dettaglio alcuno), al correntista invece viene fornito il dettaglio per ogni banca, per ogni rapporto intrattenuto e per ogni stato del rapporto. Presentarsi in banca insieme al proprio commercialista con una preventiva analisi del proprio stato e fornendo informazioni preziose a chi dovrà giudicare l’affidabilità significa sicuramente cominciare con il piede giusto il cammino verso l’ottenimento del credito. Con l’elaborazione della Centrale.

Rischi si superano infine gli stereotipi di Basilea. Non si parla solo e solamente di rapporto Mezzi Propri/Indebitamento od adeguatezza delle fonti. Si scende in maggior profondità. Si orienta la propria clientela non solo alle richieste mutuate dai didascalici modelli rappresentati dalle Banche ma si guida a “comportamenti virtuosi” per il miglioramento dell’affidabilità, per il corretto utilizzo degli affidamenti (risultato ottenibile grazie a sistemi di controllo di gestione) e soprattutto alla rimodulazione del debito secondo le effettive necessità aziendali. La richiesta della centrale rischi a Banca d’Italia è semplice e gratuita. Occorrerà formulare una richiesta della centrale rischi a Banca d’Italia che dovrà essere inviata direttamente utilizzando la pec dell’impresa all’indirizzo pec della Filiale di Banca d’Italia (per consultare l’elenco delle filiali http://www.bancaditalia.it/bancadita lia/organizzazione/filiali/elenco) utilizzando i moduli scaricabili all’indirizzo: http://www.bancaditalia.it/serv_pubb lico/elenco-deiservizi/info_archivi_CR allegando carta d’identità del rappresentante legale della società, specificando il periodo cui si è interessati, la modalità di risposta (è preferibile la PEC) e indicando un indirizzo di posta certificata in cui si desidera ricevere il file in .pdf; non è necessario che la pec indicata sia quella dell’impresa, può anche essere quella del professionista. I dati che saranno ricevuti sono quelli riferiti all’ultimo mese di rilevazione. Si tenga a tal proposito presente che gli intermediari sono tenuti a comunicare mensilmente entro il 25° giorno del mese successivo alla Banca d’Italia i rapporti di credito e/o garanzia con la propria clientela all’ultimo giorno del mese precedente. Quindi richiedendo ad esempio una centrale rischi dopo il 25 gennaio si otterrà quella di fine anno, richiedendola prima si otterrà quella di novembre. Normalmente Banca d’Italia impiega dai 10 ai 15 giorni per l’invio di un pdf che può essere stampato ed analizzato. La centrale rischi si apre con il prospetto sintetico che riporta per ogni banca e tipologia di finanziamento; accordato, accordato operativo ed utilizzato per l’ultimo mese rilevato e prosegue con le segnalazioni inframensili, eventi di particolare importanza quali: il passaggio a sofferenza, l’estinzione dalla sofferenza, la ristrutturazione di una o più linee di credito; la regolarizzazione dei ritardi di pagamento relativi ai singoli finanziamenti a scadenza e il “rientro” degli sconfinamenti persistenti da più di 90 giorni riguardanti finanziamenti revolving, ecc… Successivamente sono riportati in ordine cronologico descrescente i dettagli di tutti i finanziamenti, le garanzie ricevute e prestate, i crediti ceduti, i crediti impagati e persino informazioni in merito ai derivati finanziari acquistati dall’impresa segnalando per ciascuna linea di credito rapporto lo stato del rapporto. La forma espositiva della centrale rischi, pur essendo stata notevolmente migliorata a partire dal 2011, richiede di acquisire una certa familiarità per l’interpretazione dei numerosi codici che vi sono contenuti, ma la guida posta in calce a ciascuna centrale rischi consente di interpretare e comprenderne il contenuto. Quest’ultimo aspetto non dovrebbe rappresentare un problema: noi commercialisti siamo abituati ad interpretare tutti i giorni documenti ben più criptici e sicuramente meno utili a noi e al nostro cliente.

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